Mi sono formato all’Istituto Statale d’Arte di Fermo e poi all’Accademia di Belle Arti di Roma. Sono stato allievo di Giuseppe Pende, Franco Gentilini e Arnoldo Ciarrocchi ed ho frequentato lo studio di Pericle Fazzini. Da Pende ho appreso la consapevolezza che la natura è fonte di ispirazione inesauribile, dal micro al macro, al paesaggio, alla campagna marchigiana. Da Gentilini ho appreso l’arte nell’accostare i colori. Arnoldo Ciarrocchi mi ha indicato l’importanza del segno. Un segno mai gratuito, mai approssimativo, sempre cosciente di sé nel suo nascere, descrivere e definire. Così come non è mai gratuito il percorso della strada di campagna tra le colline marchigiane. Osvaldo Licini diceva “nel corso degli anni ho ricercato la consapevolezza del segno che dà forza, volontà all’idea”.
Pericle Fazzini mi ha trasmesso l’importanza di una formula: ci vogliono la mano, il cuore e la perseveranza per arrivare ad un obiettivo. Mi sono dedicato alla pittura ponendo a oggetto delle mie ricerche il paesaggio. Per interesse personale ho approfondito le conoscenze in campo agronomico e botanico, lavorando nel settore vivaistico. La passione per l’arte e per le piante, il paesaggio e la campagna è stato il motivo costante della mia vita. Uso la mia personale “tavolozza” per progettare interventi nel rispetto del genius loci, delle diversità ambientali e delle preesistenze storiche. Tutto il mio lavoro è rivolto alla ricerca della sintesi “necessaria” tra bellezza e utilità, la forma segue la funzione.